Con il passare degli anni ’60, la violenza e l’instabilità afflissero la Turchia. Una recessione economica alla fine di quel decennio scatenò un’ondata di disordini sociali segnati da manifestazioni di piazza, scioperi dei lavoratori e omicidi politici. Si formarono movimenti operai e studenteschi di sinistra, contrastati a destra da gruppi islamici e militanti nazionalisti turchi. La sinistra ha compiuto attentati, rapine e rapimenti; dalla fine del 1968, e sempre più durante il 1969 e il 1970, la violenza di sinistra fu eguagliata e superata dalla violenza di estrema destra, in particolare da parte dei Lupi Grigi. Sul fronte politico, anche il governo di centrodestra del Partito della Giustizia del primo ministro Süleyman Demirel, rieletto nel 1969, incontrò difficoltà. Varie fazioni all'interno del suo partito hanno disertato per formare propri gruppi scissionisti, riducendo gradualmente la sua maggioranza parlamentare e bloccando il processo legislativo.
Nel gennaio 1971 la Turchia sembrava essere in uno stato di caos. Le università avevano cessato di funzionare. Gli studenti, emulando la guerriglia urbana latinoamericana, hanno rapinato banche e rapito militari statunitensi, attaccando anche obiettivi americani. Le case dei professori universitari critici nei confronti del governo furono bombardate da militanti neofascisti. Le fabbriche furono in sciopero e tra il 1° gennaio e il 12 marzo 1971 furono persi più giorni lavorativi che in qualsiasi anno precedente. Il movimento islamista era diventato più aggressivo e il suo partito, il Partito dell’Ordine Nazionale, respingeva apertamente Atatürk e il kemalismo, facendo infuriare le forze armate turche. Il governo di Demirel, indebolito dalle defezioni, sembrava paralizzato di fronte alla violenza nei campus e nelle strade, e incapace di approvare alcuna legislazione seria sulla riforma sociale e finanziaria.
Il memorandum militare turco del 1971 (turco: 12 Mart Muhtırası), emesso il 12 marzo di quell'anno, fu il secondo intervento militare avvenuto nella Repubblica di Turchia, avvenuto 11 anni dopo il suo predecessore del 1960. È noto come il "colpo di stato con memorandum", che i militari hanno effettuato invece di inviare carri armati, come avevano fatto in precedenza. L’evento è avvenuto nel contesto di un peggioramento del conflitto interno, ma alla fine ha fatto ben poco per fermare questo fenomeno.