A differenza della conquista normanna dell'Inghilterra (1066), avvenuta pochi anni dopo una battaglia decisiva, la conquista dell'Italia meridionale fu il prodotto di decenni e di numerose battaglie, poche decisive. Molti territori furono conquistati in modo indipendente, e solo successivamente furono unificati in un unico stato. Rispetto alla conquista dell’Inghilterra essa fu non pianificata e disorganizzata, ma ugualmente completa.
Istituzionalmente, i Normanni combinarono la macchina amministrativa di Bizantini, Arabi e Longobardi con le proprie concezioni di diritto e ordine feudale per creare un governo unico. Sotto questo Stato vigeva una grande libertà religiosa e accanto ai nobili normanni esisteva una burocrazia meritocratica composta da ebrei, musulmani e cristiani, sia cattolici che ortodossi orientali. Il Regno di Sicilia venne così caratterizzato da popolazioni normanne, bizantine, greche, arabe, longobarde e "native" siciliane che vivevano in armonia, e i suoi governanti normanni promossero piani per stabilire un impero che avrebbe compresol'Egitto fatimide così come gli stati crociati in il Levante.
La conquista normanna dell'Italia meridionale iniziò un'infusione di architettura romanica (in particolare normanna). Alcuni castelli furono ampliati su preesistenti strutture longobarde, bizantine o arabe, mentre altri furono costruzioni originali. Le cattedrali latine furono costruite in terre recentemente convertite dal cristianesimo bizantino o dall'Islam, in uno stile romanico influenzato da disegni bizantini e islamici. Gli edifici pubblici, come i palazzi, erano comuni nelle città più grandi (in particolare Palermo); queste strutture, in particolare, dimostrano l'influenza della cultura siculo-normanna.