Il problema più grave del Brasile oggi è probabilmente la sua distribuzione altamente iniqua della ricchezza e del reddito, una delle più estreme al mondo. Negli anni ’90, più di un brasiliano su quattro continuava a sopravvivere con meno di un dollaro al giorno. Queste contraddizioni socio-economiche hanno contribuito all'elezione di Luiz Inácio Lula da Silva del Partido dos Trabalhadores (PT) nel 2002. Il 1° gennaio 2003, Lula ha prestato giuramento come il primo presidente di sinistra mai eletto del Brasile.
Nei pochi mesi precedenti le elezioni, gli investitori erano spaventati dalla piattaforma elettorale di Lula per il cambiamento sociale e dalla sua passata identificazione con i sindacati e l'ideologia di sinistra. Quando la sua vittoria divenne più certa, il Real si svalutò e il rating del rischio di investimento del Brasile crollò (le cause di questi eventi sono controverse, dal momento che Cardoso lasciò una riserva valutaria molto piccola). Dopo essere entrato in carica, tuttavia, Lula mantenne le politiche economiche di Cardoso, avvertendo che le riforme sociali avrebbero richiesto anni e che il Brasile non aveva altra alternativa se non quella di estendere le politiche di austerità fiscale. Il Real e il rating di rischio della nazione si sono presto ripresi.
Lula, invece, ha concesso un sostanziale aumento del salario minimo (passando da R$200 a R$350 in quattro anni). Lula ha anche promosso la legislazione volta a tagliare drasticamente i benefici pensionistici per i dipendenti pubblici. La sua principale iniziativa sociale significativa, invece, è stata il programma Fome Zero (Fame Zero), ideato per dare a ciascun brasiliano tre pasti al giorno.
Nel 2005 il governo Lula ha subito un duro colpo con numerose accuse di corruzione e abuso di autorità contro il suo gabinetto, costringendo alcuni dei suoi membri a dimettersi. La maggior parte degli analisti politici dell'epoca erano certi che la carriera politica di Lula fosse condannata, ma riuscì a mantenere il potere, in parte evidenziando i risultati del suo mandato (ad esempio, la riduzione della povertà, della disoccupazione e della dipendenza dalle risorse esterne, come il petrolio), e prendere le distanze dallo scandalo. Lula è stato rieletto presidente nelle elezioni generali dell'ottobre 2006.
Il reddito dei più poveri è aumentato del 14% nel 2004, e la Bolsa Familia rappresenta circa i due terzi di questa crescita. Nel 2004 Lula ha lanciato il programma delle “farmacie popolari”, pensato per rendere accessibili ai più svantaggiati i farmaci considerati essenziali. Durante il primo mandato di Lula, la malnutrizione infantile è diminuita del 46%. Nel maggio 2010, il Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite (WFP) ha assegnato a Lula da Silva il titolo di “campione del mondo nella lotta contro la fame”.