Shah Alam II (Ali Gohar), il diciassettesimo imperatore Mughal, salì al trono in un impero Mughal deteriorato, con il suo potere così ridotto da generare il detto: "L'impero di Shah Alam è da Delhi a Palam".Il suo regno fu tormentato da invasioni, in particolare da parte di Ahmed Shah Abdali, che portarono alla decisiva terza battaglia di Panipat nel 1761 contro i
Maratha , che allora erano i governanti de facto di Delhi.Nel 1760, Shah Alam II fu insediato come legittimo imperatore dai Maratha dopo aver espulso le forze di Abdali e deposto Shah Jahan III.I tentativi di Shah Alam II di rivendicare l'autorità Mughal lo videro impegnato in vari conflitti, inclusa la battaglia di Buxar nel 1764 contro la
Compagnia britannica delle Indie Orientali , che portò alla sua sconfitta e alla successiva protezione sotto gli inglesi attraverso il Trattato di Allahabad.Questo trattato ridusse significativamente la sovranità Mughal concedendo i Diwani del Bengala, Bihar e Odisha agli inglesi, segnando un significativo cambiamento di potere.La rivolta Jat contro l'autorità Mughal, alimentata dall'intolleranza religiosa di Aurangzeb, vide il regno di Bharatpur Jat sfidare il dominio Mughal, comprese campagne significative in territori come Agra.Suraj Mal, alla guida dei Jats, conquistò Agra nel 1761, saccheggiando la città e fondendo persino le porte d'argento del Taj Mahal.Suo figlio, Jawahar Singh, espanse il controllo dei Jat nell'India settentrionale, mantenendo il controllo su posizioni strategiche fino al 1774.Allo stesso tempo, i Sikh, offesi dall'oppressione Moghul, in particolare dall'esecuzione di Guru Teg Bahadur, intensificarono la loro resistenza, culminando con la cattura di Sirhind nel 1764. Questo periodo di rinascita sikh vide continue incursioni nei territori Moghul, indebolendo ulteriormente la presa Moghul sulla regione.Il declino dell'Impero Moghul fu evidente sotto Shah Alam II, che fu testimone della disintegrazione del potere Moghul, culminata nel tradimento di Ghulam Qadir.Il brutale mandato di Qadir, segnato dall'accecamento dell'imperatore e dall'umiliazione della famiglia reale, terminò con l'intervento di Mahadaji Shinde nel 1788, restaurando Shah Alam II ma lasciando l'impero un'ombra di se stesso, in gran parte confinato a Delhi.Nonostante queste tribolazioni, Shah Alam II riuscì a mantenere una parvenza di sovranità, in particolare durante l'assedio sikh di Delhi del 1783.L'assedio si concluse con un accordo facilitato da Mahadaji Shinde, che garantiva ai Sikh alcuni diritti e una parte delle entrate di Delhi, mettendo in mostra le complesse dinamiche di potere dell'epoca.Gli ultimi anni del regno di Shah Alam II furono sotto la supervisione britannica, in seguito alla battaglia di Delhi nel 1803. L'imperatore Mughal, un tempo potente, ora protetto britannico, fu testimone dell'ulteriore erosione dell'influenza Mughal fino alla sua morte nel 1806. Nonostante queste sfide, Shah Alam II era un mecenate delle arti, contribuendo alla letteratura e alla poesia urdu sotto lo pseudonimo di Aftab.