66 Jan 1 - 74
Prima guerra ebraico-romana
Judea and Samaria AreaLa prima guerra ebraico-romana (66–74 d.C.) segnò un conflitto significativo tra gli ebrei della Giudea e l'Impero Romano.Le tensioni, alimentate dall'oppressivo dominio romano, dalle controversie fiscali e dagli scontri religiosi, scoppiarono nel 66 d.C. durante il regno dell'imperatore Nerone.Il furto di fondi dal Secondo Tempio di Gerusalemme e l'arresto dei leader ebrei da parte del governatore romano Gessius Florus, scatenarono una ribellione.I ribelli ebrei catturarono la guarnigione romana di Gerusalemme, scacciando figure filo-romane tra cui il re Erode Agrippa II.La risposta romana, guidata dal governatore della Siria Cestio Gallo, vide inizialmente successi come la conquista di Giaffa, ma subì una grave sconfitta nella battaglia di Beth Horon, dove i ribelli ebrei inflissero pesanti perdite ai romani.A Gerusalemme fu istituito un governo provvisorio, con leader importanti tra cui Ananus ben Ananus e Giuseppe Flavio.L'imperatore romano Nerone incaricò il generale Vespasiano di reprimere la ribellione.Vespasiano, con suo figlio Tito e le forze del re Agrippa II, lanciò una campagna in Galilea nel 67, catturando le principali roccaforti ebraiche.Il conflitto si intensificò a Gerusalemme a causa del conflitto interno tra le fazioni ebraiche.Nel 69, Vespasiano divenne imperatore, lasciando Tito ad assediare Gerusalemme, che cadde nel 70 d.C. dopo un brutale assedio durato sette mesi, caratterizzato da lotte intestine zeloti e grave carenza di cibo.I romani distrussero il Tempio e gran parte di Gerusalemme, lasciando la comunità ebraica nello sbando.La guerra si concluse con le vittorie romane nelle rimanenti roccaforti ebraiche, inclusa Masada (72–74 d.C.).Il conflitto ebbe un effetto devastante sulla popolazione ebraica, con molti uccisi, sfollati o ridotti in schiavitù, e portò alla distruzione del Tempio e a significativi sconvolgimenti politici e religiosi.
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