History of Iraq

Il nazionalismo arabo nell’Iraq ottomano
La crescente alfabetizzazione e la circolazione della letteratura e della poesia araba hanno risvegliato un'identità culturale condivisa e hanno avuto un ruolo nel nazionalismo arabo nell'Iraq ottomano del XIX secolo. ©HistoryMaps
1850 Jan 1 - 1900

Il nazionalismo arabo nell’Iraq ottomano

Iraq
Verso la fine del XIX secolo, l’ascesa del nazionalismo arabo cominciò a prendere forma in Iraq, come avvenne in altre parti dell’Impero Ottomano.Questo movimento nazionalista fu alimentato da vari fattori, tra cui l’insoddisfazione per il dominio ottomano, l’influenza delle idee europee e un crescente senso di identità araba.Intellettuali e leader politici in Iraq e nelle regioni vicine hanno iniziato a sostenere una maggiore autonomia e, in alcuni casi, la completa indipendenza.Il movimento Al-Nahda, una rinascita culturale, giocò un ruolo cruciale nel plasmare il pensiero intellettuale arabo durante questo periodo.Le riforme Tanzimat, volte a modernizzare lo Stato ottomano, aprirono inavvertitamente una finestra al pensiero europeo.Intellettuali arabi come Rashid Rida e Jamal al-Din al-Afghani divorarono queste idee, in particolare l’inebriante nozione di autodeterminazione, e le condivisero attraverso fiorenti giornali arabi come Al-Jawaa’ib.Questi semi stampati misero radici in menti fertili, favorendo una ritrovata consapevolezza del patrimonio e della storia araba condivisa.Il malcontento nei confronti del dominio ottomano fornì terreno fertile per far germogliare questi semi.L’impero, sempre più scricchiolante e centralizzato, faticava a rispondere ai bisogni dei suoi diversi sudditi.In Iraq, l’emarginazione economica rodeva le comunità arabe, che si sentivano escluse dalla ricchezza dell’impero nonostante la loro terra fertile.Le tensioni religiose ribollivano, con la maggioranza della popolazione sciita che subiva discriminazioni e un’influenza politica limitata.I sussurri del panarabismo, che promettevano unità ed emancipazione, risuonavano profondamente tra queste comunità prive di diritti civili.Gli eventi in tutto l’impero alimentarono le fiamme della coscienza araba.Ribellioni come la rivolta di Nayef Pasha nel 1827 e la rivolta di Dhia Pasha al-Shahir nel 1843, sebbene non esplicitamente nazionaliste, dimostrarono una sfida latente contro il dominio ottomano.Nello stesso Iraq, figure come lo studioso Mirza Kazem Beg e l’ufficiale ottomano di origine irachena, Mahmoud Shawkat Pasha, hanno sostenuto l’autonomia locale e la modernizzazione, piantando i semi per future richieste di autodeterminazione.Anche i cambiamenti sociali e culturali hanno avuto un ruolo.La crescente alfabetizzazione e la circolazione della letteratura e della poesia araba risvegliarono un’identità culturale condivisa.Le reti tribali, sebbene tradizionalmente focalizzate sulla lealtà locale, hanno inavvertitamente fornito un quadro per una più ampia solidarietà araba, in particolare nelle aree rurali.Perfino l’Islam, con la sua enfasi sulla comunità e sull’unità, contribuì alla fiorente coscienza araba.Il nazionalismo arabo nell’Iraq del XIX secolo era un fenomeno complesso e in evoluzione, non un monolite unificato.Mentre il panarabismo offriva una visione convincente di unità, distinte correnti nazionaliste irachene avrebbero poi acquisito slancio nel XX secolo.Ma questi primi stimoli, alimentati da risvegli intellettuali, ansie economiche e tensioni religiose, furono cruciali nel gettare le basi per le future lotte per l’identità araba e l’autodeterminazione all’interno dell’Impero Ottomano e, più tardi, nella nazione indipendente dell’Iraq.

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