Il lunedì di Pasqua, 13 aprile, l'esercito di Edoardo arrivò alle porte di Chartres. I difensori francesi rifiutarono nuovamente la battaglia, riparandosi invece dietro le loro fortificazioni, e ne seguì un assedio. Quella notte, l'esercito inglese si accampò fuori Chartres in un'aperta pianura. Si materializzò un temporale improvviso e colpì un fulmine, uccidendo diverse persone. La temperatura scese drasticamente e enormi chicchi di grandine, insieme a una pioggia gelata, iniziarono a colpire i soldati, disperdendo i cavalli. In mezz'ora, l'incitamento e il freddo intenso uccisero quasi 1.000 inglesi e fino a 6.000 cavalli. Tra i leader inglesi feriti c'era Sir Guy de Beauchamp II, il figlio maggiore di Thomas de Beauchamp, l'undicesimo conte di Warwick; sarebbe morto per le ferite riportate due settimane dopo. Edward era convinto che il fenomeno fosse un segno di Dio contro i suoi sforzi. Durante il culmine della tempesta si dice che sia sceso da cavallo e si sia inginocchiato in direzione della Cattedrale di Nostra Signora di Chartres. Recitò voto di pace e si convinse a negoziare con i francesi.
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