
Durante l’Illuminismo, la Svizzera divenne un centro di sviluppo intellettuale e culturale, nonostante il conservatorismo politico. Il periodo vide una fioritura della scienza, della letteratura e del pensiero filosofico, che contribuì sia allo studio europeo che all'identità culturale della Svizzera. Studiosi come Johann Jakob Scheuchzer a Zurigo fecero passi da gigante nella geologia e nella storia, mentre la famiglia Bernoulli e Leonhard Euler a Basilea fecero avanzare la matematica e la fisica, gettando le basi per la scienza moderna. Anche i risultati letterari e scientifici di personaggi come Albrecht von Haller e Jean-Jacques Rousseau innescarono una prima ondata di turismo, attirando visitatori come Goethe nel 1775.
Risultati letterari e scientifici nella Svizzera tedesca
Zurigo emerse come un importante centro intellettuale, con studiosi come Johann Jakob Bodmer, Johann Caspar Lavater e Johann Heinrich Pestalozzi che diedero contributi alla letteratura, alla filosofia e all'istruzione. L'élite intellettuale della città promosse una vivace scena culturale, facendo paragoni con le grandi repubbliche di Venezia e Ginevra.
Basilea, patria della famiglia Bernoulli e di Eulero, divenne famosa per l'innovazione scientifica, soprattutto nel campo della matematica e della fisica. Isaak Iselin, un altro personaggio basilese, scrisse di economia e storia e contribuì a fondare la Società Elvetica, che promuoveva lo scambio intellettuale.
Berna ha inoltre svolto un duplice ruolo nella cultura svizzera, collegando il mondo di lingua tedesca e quello di lingua francese. Albrecht von Haller celebrava la bellezza naturale del paesaggio svizzero attraverso la poesia e le opere scientifiche. Altri scrittori della Svizzera tedesca, come Johannes von Müller e Heinrich Zschokke, documentarono la storia svizzera in modi nuovi, gettando le basi per la storiografia svizzera.
Contributi francesi e italiani al pensiero svizzero
L'arrivo dei profughi francesi dopo la revoca dell'editto di Nantes nel 1685 arricchì la vita intellettuale svizzera, soprattutto nell'area francofona. Losanna e Neuchâtel divennero centri del pensiero filosofico, con figure importanti come Jean-Jacques Burlamaqui ed Emeric de Vattel che contribuirono alla teoria del diritto e dei diritti naturali.
Il filosofo Jean-Jacques Rousseau, nato a Ginevra, scrisse lì alcune delle sue opere più influenti, fondendo la filosofia politica con la sua ammirazione per la natura svizzera. Nello stesso periodo, Voltaire si stabilì vicino a Ginevra e consolidò ulteriormente la reputazione della regione come centro del pensiero illuminista. Anche Losanna divenne un centro letterario, attirando figure come Edward Gibbon, che vi completò parte della Storia del declino e della caduta dell'Impero Romano.
L'esplorazione scientifica delle Alpi
Durante questo periodo crebbe anche l'interesse scientifico per le Alpi, con Horace-Bénédict de Saussure che aprì la strada alla geologia e alla meteorologia attraverso le sue esplorazioni. Le sue spedizioni sulle Alpi, spinte dalla curiosità scientifica, aprirono nuove frontiere sia ai ricercatori che ai turisti. Personaggi come Marc Théodore Bourrit, sebbene più viaggiatore che scienziato, raccontò le sue esperienze con un senso di meraviglia che ispirò il primo turismo.
Identità culturale e nazionalismo regionale
La fine del XVIII secolo vide l'inizio del sentimento nazionalista, soprattutto nella regione francofona del Vaud, che all'epoca era sotto il controllo bernese. Scrittori come Philippe Cyriaque Bridel hanno contribuito a coltivare un'identità vodese distinta attraverso la poesia e la letteratura di viaggio, gettando le basi per futuri movimenti politici.
Quest'era di dinamismo intellettuale e culturale ha contribuito a plasmare l'identità in evoluzione della Svizzera, non solo come confederazione di regioni indipendenti ma anche come faro dell'istruzione, della scienza e della realizzazione artistica in Europa.