L'inizio del XIX secolo segnò un periodo di risveglio nazionale in Boemia, poiché l'Europa centrale conobbe un'ondata di nazionalismo ispirata sia dalla Rivoluzione francese che dall'espansione napoleonica. Per i cechi, ciò si tradusse in un risveglio culturale guidato non dalla nobiltà germanizzata ma da un’intellighenzia ceca in ascesa, proveniente principalmente da origini contadine. Questi intellettuali avviarono la rinascita nazionale ceca, che mirava a far rivivere la lingua, la letteratura e l'identità ceca.
Inizialmente, il risveglio si concentrò sulla linguistica. Studiosi come Josef Dobrovský e Josef Jungmann documentarono e modernizzarono la lingua ceca, che era sopravvissuta in gran parte solo come volgare tra le comunità rurali. Il lavoro linguistico di Dobrovský e gli sforzi di Jungmann per sviluppare il ceco come lingua letteraria hanno contribuito a creare una piattaforma per la letteratura ceca. I loro contributi alimentarono un crescente numero di lettori cechi e incoraggiarono opere originali di autori come poeti Ján Kollár, Karel Hynek Mácha e drammaturghi come Josef Kajetán Tyl.
A livello istituzionale, il movimento si consolidò con la fondazione del Museo del Regno di Boemia nel 1818, un centro per gli studi cechi e un luogo in cui l’identità ceca poteva fiorire attraverso la pubblicazione e la ricerca. Il museo lanciò un giornale ceco nel 1827 e, nel 1830, si fuse con Matice česká, una società che pubblicava libri e sosteneva la cultura ceca. Queste organizzazioni posizionarono Praga come centro per gli studi slavi, creando collegamenti con altre nazioni slave.
La figura più influente di questa rinascita fu lo storico František Palacký. Ispirandosi agli ideali nazionalisti della tradizione hussita, Palacký scrisse la sua monumentale Storia del popolo ceco, che celebrava la resistenza ceca all'oppressione e mirava a ispirare la coscienza politica ceca. Il suo lavoro ha inquadrato la lotta ceca come parte di una più ampia eredità slava e protestante, collegandola agli ideali di Jan Amos Komenský, l'influente educatore e leader dei Fratelli cechi. Nel 1848, durante gli sconvolgimenti rivoluzionari europei, Palacký emerse come leader politico per i cechi, portando avanti una visione radicata nel rinnovamento culturale che sarebbe diventata centrale per l'identità nazionale ceca.