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Prove archeologiche, come ossa oracolari e bronzi, e testi trasmessi attestano l'esistenza storica della dinastia Shang (1600-1046 aC circa). I reperti del precedente periodo Shang provengono dagli scavi di Erligang, nell'attuale Zhengzhou. Reperti del successivo periodo Shang o Yin (殷) furono trovati in abbondanza ad Anyang, nell'attuale Henan, l'ultima delle nove capitali degli Shang (1300-1046 aC circa). I ritrovamenti ad Anyang includono la prima testimonianza scritta dei cinesi finora scoperta: iscrizioni di documenti divinatori in antica scrittura cinese su ossa o gusci di animali: le "ossa oracolari", risalenti al 1250 a.C. circa.
Una serie di trentuno re regnò sulla dinastia Shang. Durante il loro regno, secondo i Registri del Grande Storico, la capitale fu spostata sei volte. Il trasferimento finale (e più importante) avvenne verso Yin intorno al 1300 a.C., che portò all'età dell'oro della dinastia. Il termine dinastia Yin è stato sinonimo della dinastia Shang nella storia, sebbene recentemente sia stato utilizzato per riferirsi specificamente alla seconda metà della dinastia Shang.
Sebbene i documenti scritti trovati ad Anyang confermino l'esistenza della dinastia Shang, gli studiosi occidentali sono spesso riluttanti ad associare gli insediamenti contemporanei all'insediamento di Anyang con la dinastia Shang. Ad esempio, i ritrovamenti archeologici a Sanxingdui suggeriscono una civiltà tecnologicamente avanzata e culturalmente diversa da Anyang. Le prove non sono conclusive nel dimostrare quanto si estendesse il regno Shang da Anyang. L'ipotesi principale è che Anyang, governato dallo stesso Shang nella storia ufficiale, coesistesse e commerciasse con numerosi altri insediamenti culturalmente diversi nell'area che ora viene definita Cina propriamente detta.