
Intorno al 15 a.C., gran parte di quella che oggi è l'Austria fu annessa all'Impero Romano, segnando l'inizio dell'"Austria Romana", un periodo che durò circa 500 anni. L'area divenne parte della provincia del Norico, che in precedenza era stata partner commerciale e alleata militare di Roma. Sotto l'imperatore Claudio (41–54 d.C.), i confini del Norico seguivano punti di riferimento naturali come il fiume Danubio e i boschi viennesi. Successivamente, l'imperatore Diocleziano (284–305 d.C.) divise la provincia in Noricum ripense (nord) e Noricum Mediterraneum (sud). A ovest si trovava la Rezia (che copriva il Tirolo e il Vorarlberg), e a est si trovava la Pannonia (compreso l'odierno Burgenland).

L'impero romano al tempo di Adriano (governato dal 117 al 138 d.C.), visibile sull'alto Danubio. ©Andrein
I romani fondarono città chiave nella regione, molte delle quali esistono ancora oggi. Vindobona (la moderna Vienna) fungeva da accampamento militare sulla frontiera danubiana. Altri insediamenti importanti includevano Juvavum (Salisburgo), Brigantium (Bregenz), Valdidena (Innsbruck) e centri amministrativi come Virunum e Teurnia. Le infrastrutture romane, comprese strade e reti commerciali, collegavano queste città e contribuivano alla prosperità regionale.
Il limes del Danubio, un confine fortificato, proteggeva l'impero dalle tribù germaniche come i Marcomanni e i Quadi. I resti archeologici del periodo, compresi gli insediamenti a Magdalensberg e Kleinklein, riflettono l'integrazione culturale delle pratiche romane.
Il cristianesimo iniziò a diffondersi in Austria nel II secolo, con strutture ecclesiastiche organizzate che emersero nel IV secolo. Dopo la caduta dell'autorità romana, l'impegno missionario si intensificò, soprattutto attraverso figure come San Ruperto e San Virgilio, che giocarono un ruolo chiave nella conversione della regione dopo l'arrivo dei Bavari.