
Le preoccupazioni esistenziali galliche giunsero al culmine nel 52 a.C. e provocarono la rivolta diffusa che i romani temevano da tempo. Le campagne del 53 a.C. erano state particolarmente dure e i Galli temevano per la loro prosperità. In precedenza, non erano stati uniti, il che li aveva resi facili da conquistare. Ma la situazione cambiò nel 53 aEV, quando Cesare annunciò che la Gallia veniva ora trattata come una provincia romana, soggetta alle leggi e alla religione romane. Questo era motivo di immensa preoccupazione per i Galli, che temevano che i romani avrebbero distrutto la terra santa gallica, su cui vegliavano i Carnuti. Ogni anno i druidi si incontravano lì per mediare tra le tribù delle terre considerate il centro della Gallia. Una minaccia per le loro terre sacre fu una questione che alla fine unì i Galli. Durante l'inverno il carismatico re della tribù degli Arverni, Vercingetorige, riunì una grande coalizione di Galli senza precedenti.