
Alla fine dell'estate del 55 aEV, anche se la stagione delle campagne militari era ormai avanzata, Cesare decise di effettuare una spedizione in Gran Bretagna. Convocò i mercanti che commerciavano con l'isola, ma questi non poterono o non vollero fornirgli alcuna informazione utile sugli abitanti e sulle loro tattiche militari, o sui porti che avrebbe potuto utilizzare, presumibilmente non volendo perdere il monopolio sul commercio attraverso la Manica. Mandò un tribuno, Gaio Voluseno, a esplorare la costa con un'unica nave da guerra. Probabilmente esaminò la costa del Kent tra Hythe e Sandwich, ma non poté sbarcare, poiché "non osava lasciare la sua nave e affidarsi ai barbari", e dopo cinque giorni tornò per riferire a Cesare le informazioni che era riuscito a raccogliere.
A quel punto, gli ambasciatori di alcuni stati britannici, avvertiti dai mercanti dell'imminente invasione, erano arrivati promettendo la loro sottomissione. Cesare li rimandò indietro, insieme al suo alleato Commio, re degli Atrebati Belgi, per usare la loro influenza per conquistare quanti più stati possibile.
Radunò una flotta composta da ottanta navi da trasporto, sufficienti a trasportare due legioni (Legio VII e Legio X), e un numero imprecisato di navi da guerra al comando di un questore, in un porto senza nome nel territorio dei Morini, quasi certamente Portus Itius (Boulogne ). Altri diciotto trasporti di cavalleria dovevano salpare da un porto diverso, probabilmente Ambleteuse. Queste navi potrebbero essere state triremi o biremi, o potrebbero essere state adattate da progetti veneti che Cesare aveva visto in precedenza, o potrebbero anche essere state requisite dai Veneti e da altre tribù costiere. Evidentemente di fretta, Cesare stesso lasciò una guarnigione al porto e partì "alla terza vigilia" - ben dopo la mezzanotte - del 23 agosto con le legioni, lasciando che la cavalleria marciasse verso le loro navi, si imbarcasse e si unisse a lui non appena. possibile. Alla luce degli eventi successivi, questo fu un errore tattico o (insieme al fatto che le legioni arrivarono senza bagagli o pesanti attrezzature d'assedio) conferma che l'invasione non era intesa per una conquista completa.